Il Castello venne eretto nel 1226 (prima metà del XIII secolo) dal primogenito della famiglia Bucelleni, poi Ginami de Licini, su di uno sperone roccioso a picco sul fiume Serio, punto di transito obbligato e luogo strategico per il controllo della valle. Il complesso, sorto quale rifugio e residenza famigliare, è costruito in conci di pietra locale distribuiti in stile bugnato ed è formato da un corpo centrale rettangolare, da due ali di fabbricato e dalla torre centrale che svetta sulla Piazza Dante. Nello spazio rimasto tra le due ali è stato ricavato un elegante cortiletto; il giardino è stato realizzato su diversi livelli, separati da muretti in pietra e comunicanti tra di loro per mezzo di scalinate. La muratura di grossi conci rozzamente squadrati, rimase immutata fino al XVI secolo, quando la Repubblica Veneta impose la sostituzione del piccolo ponte levatoio con un più ampio; anche la porticina d’ingresso fu ingrandita ed è ora ben visibile il grande portale ad arco a tutto sesto, che immette nel cortile centrale. Vi furono poi ulteriori cambiamenti che mutarono il carattere medievale anche all’interno dell’edificio, dove si trovano affreschi del XVIII e XIX secolo, crocifissi, acquasantiere, grandiosi lampadari in cristallo di Murano che stanno a testimoniare i frequenti contatti con Venezia, ricami del Settecento, acquasantiere di vari secoli ed alcuni tra i più singolari oggetti bergamaschi come una “vestina” da battesimo del XVIII secolo, una culla, un cofanetto di nozze del ‘400 e i cosiddetti “vasi della sposa” con fiori di stoffa e bozzoli del secolo scorso. In uno dei saloni si possono ammirare anche un magnifico soffitto ligneo a cassettoni decorato ed uno stupendo lampadario in ferro battuto con l’emblema del comune. La torre è a base quadrata ed è tra le parti più antiche del complesso: ha subito una sola variazione ossia la costruzione del tetto, realizzato nei primi anni del XX secolo. Sulla facciata rivolta verso la piazza è presente la grande pittura murale raffigurante San Cristoforo col Bambino, opera recente realizzata dal pittore Giovanni Sirtoli nel 1952, su progetto dell’architetto ingegnere Luigi Angelini (progetto datato 1950), allo scopo di coprire le modifiche alla struttura e, in particolare, per nasconde una canna fumaria. Nel XIX secolo passò alla famiglia Gelmini, poi alla curia di Bergamo ed infine ad una società privata.
Fotografia di Vincenzo Piramide